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Posted by Gaia Azzolini

Posted by Gaia Azzolini

5 Strategie marketing per San Valentino diversamente digitali digital agency
Social Media

5 Strategie marketing per San Valentino

“Qualcuno ha forse detto strategie marketing per San Valentino?”

Le strategie marketing per San Valentino possono essere tantissime e, in questo articolo, vedremo 2 step fondamentali (che devi fare) e 5 scenari “tipo”.
Ma sappi che quella che leggi sopra è una chiara citazione a TikTok!

Introduco così una delle ricorrenze più controverse in assoluto.

Che tu sia fan o meno di questa ricorrenza, se sei qui è perché hai raggiunto la consapevolezza che la ricorrenza c’è e che può essere un’ottima opportunità per il tuo business.
Proprio per questo motivo qui sotto troverai i 2 step fondamentali da fare e 5 possibili scenari per aiutarti a sviluppare la tua strategia marketing per San Valentino!

Prima di iniziare, però, ti anticipo che cercherò anche di “farti aprire la mente” e non pensare solo a cioccolatini, rose e cene!
San Valentino nasce come “festa degli innamorati”, ma può avere mille sfaccettature ed essere per TUTTI!

STEP 1: a chi ci rivolgiamo?

Su questo forse siamo ridondanti, ma davvero ci teniamo molto a far comprendere quanto sia importante avere ben chiaro:

  • in che mercato siamo collocati;
  • quali sono i nostri obiettivi;
  • chi sono i nostri competitors e in che modo siamo collocati rispetto loro;
  • a chi ci stiamo rivolgendo;
  • che abitudini e preferenze hanno?

Insomma questi sono degli aspetti da avere bene chiaro da subito. Se non li hai chiari non è mai troppo tardi per iniziare!

Potresti anche sviluppare tra le migliori strategie marketing per San Valentino, ma rischieresti di “buttare soldi”.

Quindi, prima di iniziare, concentrati su questo punto, investici del tempo; vedrai che questo tempo lo guadagnerai in un secondo momento!

STEP 2: in che modo comunichiamo/raggiungiamo i potenziali clienti?

Una volta terminato lo “step 1” avrai sicuramente più chiaro chi è il tuo potenziale cliente.
Potresti avere:

  • un e-commerce con un database importante, quindi valuterai sicuramente la possibilità di fare, ad esempio, newsletter con sconti dedicati solo per loro;
  • oppure potresti avere una buona presenza sui social, quindi pensare ad utilizzare unicamente questi canali per la promozione;
  • o ancora potresti essere carente in tutto ma avere ben chiaro dove e come raggiungere le tue buyer personas certo che la tua offerta piacerà sicuramente!

Questi chiaramente sono solo degli spunti, a me piace sempre valutare strategie multi-canale ma ogni situazione è a sé!

ATTENZIONE: se hai bisogno di aiuto per questo step sappi che abbiamo creato una guida che potrebbe fare al caso tuo. Puoi leggere qui la guida “Canali digital marketing: come scegliere il migliore per il tuo brand? + ESEMPI“.

SCENARIO 1: Pensi che il tuo prodotto non abbia a che fare con questa ricorrenza?

TE LO DICO SUBITO: NON COMMETTERE QUESTO ERRORE!

Quando parliamo delle strategie marketing per San Valentino spesso non valutiamo come una strategia possa avere, in realtà, diversi obiettivi.
L’obiettivo potrebbe essere, anche, lanciare un messaggio, far parlare di sé, ricordare il brand… Insomma possono essere svariati.

Ti lascio qui tre esempi che trovo geniali!

Il primo è Google, che ci ricorda di come ci aiuta, sempre, a trovare ottime soluzioni per ogni occasione (in questo caso, però, si riferisce ad un “amore parigino”!).

Il secondo, invece, è Idealista! Ho trovato questo spot geniale, ed è quello che più rappresenta quello che sto cercando di comunicarti, ovvero “l’andare fuori dagli schemi“!

Per ultimo ti lascio anche questo spot di Vodafone, giusto per ricordarti che non devi necessariamente vendere qualcosa, puoi anche solo fare un regalo speciale ai tuoi già clienti!

SCENARIO 2: non hai troppe idee, ma vuoi fare “qualcosa” = super sconti

Potremmo metterci qui e ragionare su strategie marketing per San Valentino ipotizzando budget stratosferici e una situazione idilliaca.
Ma non rappresenterebbe la maggior parte delle realtà, non giriamoci intorno!

Spesso si ragiona con budget “piccoli” e spesso il tempo a disposizione non è troppo.

Ecco, se ti trovi in una situazione simile non demordere, sicuramente ci saranno periodi migliori! Però non devi neanche abbatterti!

Gli sconti piacciono sempre, a tutti!
Se vuoi far conoscere e provare il tuo prodotto/servizio non pensare solo al guadagno.
Fai degli sconti, che magari potrebbero essere, per te, un investimento; consapevole che, poi, una volta terminati gli sconti le persone comunque assoceranno al tuo brand un pensiero positivo e saranno disposti a pagarlo a prezzo pieno!

ATTENZIONE: ricordiamo che non basterà fare un pop-up con scritto “SCONTO DEL 50% COL CODICE VALENTINO22” 😅
È fondamentale avere una buona base o, comunque, lavorare per crearla.
Se bastasse fare “solo uno sconto” il nostro lavoro sarebbe inutile!

SCENARIO 3: il mai scontato Buono regalo

Il buono regalo è una soluzione validissima!
Negli ultimi anni questo genere di regalo è sempre più apprezzato e richiesto.
Immagina che il tuo target sia una persona con poco tempo a disposizione. Avendo così poco tempo probabilmente non avrà trovato quello che cercava (o forse non sa nemmeno cosa cercare).
Ecco in questo caso dare come opzione la possibilità di regalare un coupon a tema potrebbe decisamente semplificargli la vita!

Facciamo un esempio.
Hai un e-commerce e vedi abbigliamento.
Riesci a raggiungere, grazie ad una buona strategia marketing per San Valentino il tuo potenziale cliente.
Il tuo potenziale cliente riconosce nel tuo ecommerce lo stile che appartiene al proprio compagnƏ, ma proprio non saprebbe cosa scegliere.
Se tra le varie opzioni dovesse trovare una gift card a tema “San Valentino” quasi sicuramente sarebbe indirizzato verso la scelta di quest’ultima.

ATTENZIONE: nel caso in cui tu voglia aggiungere questa opzione regalo potresti puntare sull’invio di una gift card fisica, magari con una confezione a tema ben curata.
Non escludere però l’opzione digitale, per chi ti trova/sceglie all’ultimo!

SCENARIO 4: il tuo prodotto/servizio è esattamente in tema? Crea pacchetti esclusivi

Sei una struttura ricettiva?
Un centro benessere?
Offri servizi alla persona (massaggi, trattamenti, ecc)?
Potresti fare molte strategie marketing per San Valentino ma, un mio consiglio, è quello di non escludere i pacchetti, i classici mai banali 2×1!

Facciamo degli esempi.

SEI UN RISTORATE: potresti creare un menù a tema, il più in linea possibile con lo stile del tuo ristorante e scegliere di fare un prezzo totale, ipotizzando già una coppia.
Allo stesso tempo, però, potresti pensare di farti pubblicità in un modo più “potente”.
Esempio: ” Per San Valentino 2×1 su tutti i nostri dolci fatti in casa” (o su qualsiasi altro piatto).

SEI UNA SPA: potresti pensare di creare un pacchetto per San Valentino (scegliendo i limiti di utilizzo) e di strutturarlo su un 2×1 (indipendentemente che lo si acquisti per un amico o per un compagno).
La persona potrà regalare così un ingresso, oppure un trattamento di coppia, o più in generale quello che avrai scelto, pagando però come fosse un unico ingresso/trattamento ecc.
I limiti di utilizzo potrebbero essere legati ai periodi/giorni in cui sai che la tua struttura è più “vuota” ed evitare i giori/periodi più affollati.

SCENARIO 5: hai molte soluzioni? Aiuta il cliente nel percorso di acquisto

Ricordi quando nel punto 3 abbiamo parlato del “buono regalo”?
Ecco in quello scenario avevamo ipotizzato un ecommerce di abbigliamento, che generalmente ha molta scelta.
Immagina quanto semplificheresti l’acquisto del tuo potenziale cliente se creassi una sorta di “guida”!
Avere quindi una sezione dedicata, con delle categorie ben definite, e, perché no, magari anche degli articoli collegati, potrebbe essere decisamente un grande aiuto!

Ricorda che tu conosci i tuoi prodotti e l’alberatura del tuo ecommerce ma, magari, il target no!

Studia quindi gli analytics e cerca di capire se una guida potrebbe essere una giusta soluzione da implementare.

Esistono davvero così tanti scenari e strategie marketing per San Valentino che potremmo continuare per giorni!

Qui ho cercato di riassumere i due step fondamentali che devi fare e poi ho ipotizzato 5 scenari reali. Ricorda però che uno scenario non esclude l’altro.
Come ti anticipavo la mia strategia preferita comprende sempre più canali ma, in base alla realtà che ho di fronte, sceglierei diverse opzioni, magari anche tra gli scenari ipotizzati (sempre e comunque personalizzando il tutto ed evitando copia e incolla che non hanno una reale logica/analisi alle spalle)!
Spero di averti fatto ragionare e di averti dato qualche piccolo spunto di riflessione.

Come sempre ti saluto e ci vediamo al prossimo articolo!

da zero a pixel di facebook con diversamente digitali
Social Media

Da zero a pixel di Facebook

L’articolo che avrei voluto trovare quando ho iniziato, per conoscere e capire il tanto nominato pixel di Facebook!

Oggi finalmente affronto uno dei miei temi preferiti legati al “mondo Facebook”: il pixel di Facebook.
Ecco devi sapere che quando ho iniziato è stato uno dei miei peggiori incubi, mi mancava sempre qualche pezzo e non riuscivo a farlo funzionare e farlo lavorare come avrei voluto.

Oggi scrivo, quindi, l’articolo che avrei voluto trovare diversi anni fa.
È anche vero che oggi esistono molti articoli a riguardo, ma ti posso assicurare che alcuni confondono le idee anche a me che le ho abbastanza chiare.

L’obiettivo di questo articolo sul pixel di Facebook è farti capire cos’è, a cosa serve, come si installa e come funziona.
Procederò con ordine, iniziamo!

Cos’è il pixel di Facebook?

Togliamoci subito il pensiero e capiamo in primis cos’è.
Quando parliamo di “pixel” parliamo in realtà del “pixel di tracciamento (o monitoraggio) di Facebook“.
Il pixel, spiegato proprio in maniera semplice, è letteralmente un frammento di codice che puoi prendere ed installare nel tuo sito. Questo codice chiaramente potrebbe essere installato su un numero infinito di siti ma, a meno che non ci sia un ragionamento alla base, solitamente è più utile e funzionale installarlo in un unico sito/e-commerce.
Potremmo paragonarlo a Google Analytics (in quanto codice da installare).

A cosa serve il pixel?

Essendo un codice di tracciamento, una volta installato sul sito, sarà in grado di tracciare gli utenti che entrano nel sito e raccogliere informazioni/dati.
Grazie ai dati raccolti dal pixel sarai i grado di ottimizzare le tue Facebook Ads, ad esempio potrai creare dei pubblici in base alla visualizzazione di una certa pagina, oppure di un certo contenuto, oppure di un articolo che ha acquistato, ma anche in base ai carrelli abbandonati.
Insomma puoi tracciare diverse azioni e comportamenti (che tra poco vedremo) in modo da fare campagne Facebook non più su un pubblico generico, ma anche su un pubblico più caldo e profilato.
Potrà essere un tuo fedele alleato anche per i pubblici simili o per campagne di remarketing/retargeting.

Dove posso trovare il pixel?

Lo scorso mese ho fatto un articolo sul Business Manager, che spesso viene erroneamente definito “lo strumento per fare ads professionali”.
Ecco il Business Manager è in realtà una sorta di pannello che ti offre diverse possibilità, tra cui creare il pixel, creare le ads, creare i pubblici personalizzato, creare lo shop, mettere in sicurezza le tue pagine etc.

Come avrai quindi intuito, il pixel di Facebook è uno strumento gratuito che ci viene messo a disposizione (da Facebook) e che creiamo e impostiamo sul Business Manager.

IMPORTANTE: fai sempre attenzione quando lavori per i clienti, la proprietà del Business Manager deve essere e rimanere del cliente, non tua.
pixel di facebook dove si trova nel business manager

Come vedi qui inizia forse il primo “scoglio” per chi è alle prime armi, ovvero leggendo “events” probabilmente potresti erroneamente pensare che si faccia riferimento agli “eventi” che si creano su Facebook.
Invece no! Il “manager degli eventi” è la sezione che devi scegliere se vuoi creare ed impostare il pixel di Facebook.

Da sapere

Negli ultimi anni si è discusso parecchio riguardo i tracciamenti degli utenti, di dove e in che mondo quei dati venissero salvati etc.
Ecco la prima stoccata importante, ai danni del pixel di Facebook, è stata data da Apple!
Da iOS 14, infatti, tutti coloro che hanno un dispositivo Apple hanno potuto decidere se essere tracciati o no.
Nell’immediato futuro, invece, non ci sarà solo apple ma anche il GDPR al quale, probabilmente, non basterà più il bannerino dei cookie (ma di questo ne parleremo più avanti).
Tutto questo però è importante che tu lo sappia perché se è vero che questo strumento può tracciare sempre meno è anche vero che al momento è ancora uno strumento decisamente utile che può aiutarti a fare la differenza.

Come funziona il pixel di Facebook?

Iniziamo ad entrare un po’ più nel dettaglio.
Abbiamo visto che:

  • è un frammento di codice che si installa sul sito;
  • serve per tracciare azioni e raccogliere dati;
  • può aiutarti ad ottimizzare le tue campagne;
  • ti servirà per creare pubblici personalizzati e/o pubblici simili;
  • è un tuo fedele alleato anche per il retargeting e il remarketing.

Ma come funziona esattamente?
Cercherò di essere chiara e quindi ipotizzerò uno scenario tipo (realmente accaduto).
Mettiamo caso che io, Gaia, voglia acquistare dei fiori da regalare a mia mamma.
Un percorso tipo potrebbe essere:

  1. cerco su Google “regalare fiori freschi” (facendo quindi una ricerca consapevole);
  2. scelgo tra i primi risultati che mi compaiono ed entro nel sito che chiameremo “FIORIPERMAMMA”;
  3. se FIORIPERMAMMA lavora nella maniera corretta avrà installato sul suo sito il suo pixel di Facebook;
  4. il pixel registrerà il mio accesso al sito FIORIPERMAMMA e, se è impostato, vedrà che sono interessata ai fiori freschi da regalare a qualcuno;
  5. esco dal sito perché ho un’interruzione qualunque e non ho salvato il nome del sito, ma ero interessata;
  6. ORA ENTRA IN GIOCO IL PIXEL!
  7. grazie a degli identificatori il pixel di Facebook sarà in grado (se FIORIPERMAMMA ha impostato tutto correttamente e ha delle campagne attive su un pubblico tipo il mio) di raggiungermi con delle ADS su Facebook che mi ricordando cosa stavo cercando

Sono certa che anche a te è successo un sacco di volte!
DA SAPERE: il tracciamento continuerà fino a quando non cancellerò la mia cache.
IMPORTANTE: l’esempio fatto sopra è uno degli scenari che potrebbero verificarsi. Il pixel, come vedremo, non serve solo a questo.

Come si crea il pixel di Facebook?

I passaggi sono abbastanza intuitivi e guidati da Facebook stesso, in ogni caso ti riporterò gli step da seguire.

  • abbiamo visto che il pixel si trova nella sezione “manager degli eventi“;
  • rimaniamo in questa sezione e vediamo che sulla sinistra c’è un “+” verde che mi invita ad aggiungere un nuovo data source;
  • cliccando lì potrò selezionare qual è la mia origine dei dati (nel nostro caso il sito);
  • come metodo selezionerò “Facebook pixel“;
  • dopodiché mi farà inserire il nome del mio pixel di Facebook (solitamente si inserisce il nome del sito) e il link del sito.
pixel di facebook come impostarlo dal business manager diversamente digitali
E qui puoi tirare il primo sospiro di sollievo!
  • ora potrai scegliere il sistema con cui preferisci collegare il pixel al tuo sito (noi solitamente utilizziamo Tag Manager, ma se hai ad esempio WordPress esistono diversi plugin che puoi installare sul sito per configurarlo);
  • in base quindi al metodo che hai scelto puoi continuare a seguire i passaggi guidati!

Dopo aver installato il pixel ricordati di installare le azioni!

Dopo che hai installato il pixel, per iniziare a farlo “lavorare” dovrai installare le azioni che il tuo pixel di Facebook dovrà tracciare.
Il pixel, in fase di configurazione, ti darà la possibilità di impostare il tracciamento su una serie di azioni che possiamo definire standard.
Nel caso in cui tu voglia, però, tracciare altre azioni e/o se per qualche ragione il pixel sembra non funzionare puoi creare delle “conversioni personalizzate“.
Queste conversioni le crei nella sezione dedicata, sempre all’interno dell’events manager.

Vediamo ora alcune delle azioni standard che il pixel di Facebook può tracciare:

  • Page View: l’utente che quindi visualizza la pagina;
  • View Content: solitamente associato alla visualizzazione di un contenuto più “importante” (esempio la scheda di un prodotto);
  • Purchase: l’acquisto vero e proprio;
  • Complete Registration: se raccogli le email puoi tracciare chi si è registrato;
  • Add To Cart: aggiunta al carrello (da sfruttare magari per un pubblico di “carrelli abbandonati”).
diversamente digitali pixel facebook

Impostare le Web Event Configurations

Ricordi quando parlavamo di iOS14?
Ecco in questa sezioni potrai scegliere massimo 8 eventi che potrai tracciare per chi usa un dispositivo Apple!
L’ordine che darai, corrisponde esattamente alla priorità che vuoi dare a quel singolo tracciamento.
RICORDA: dal momento in cui li inserisci possono passare 72 ore prima che inizi a funzionare. SEMPRE, anche quando vorrai fare una modifica, potranno passare comunque 72 ore.

Estensione consigliata per il pixel di Facebook

Il metodo che trovo più rapido e comodo da utilizzare per verificare che sia tutto installato correttamente è l’estensione di Chrome: Facebook Pixel Helper.
Recentemente infatti ne ho parlato anche in un reels su Instagram!

Fammi sapere se questo articolo ti è stato utile e se ti farebbe piacere che continuassimo la “serie” sul Business manager e le sue mille possibilità!
Magari nel prossimo articolo potremmo parlare dei pubblici personalizzati, cosa sono e come si impostano.

A presto!
Gaia

guida su come creare una pagina chi siamo efficace
Copywriting

Come scrivere una pagina “chi siamo” efficace

Oggi vedremo insieme come scrivere una pagina “chi siamo” efficace in 5 punti e quali errori evitare.

Se mi stai leggendo è perché sicuramente ti sei posto questa domanda, ovvero “come scrivo una pagina chi siamo efficace?“.
Ecco già questo è un ottimo inizio!
Il solo fatto che tu ti sia posto questa domanda vuol dire che:

  • conosci il valore della pagina “chi siamo”;
  • non vuoi fare “la solita pagina”;
  • vuoi fare una pagina del “chi siamo” (o del “chi sono”) che venga letta e che coinvolga l’utente.

Oppure, perché no, tu stesso hai dei dubbi rispetto alla pagina in questione e al “quanto impegno investirci”.
Ecco allora, anche se ne conosci già l’importanza, permettimi di fare una piccola introduzione sul “perchè fare il chi siamo”.

Perché fare la pagina “chi siamo”

Ebbene sì, perché una delle frasi che ho sentito più spesso è:

“Ma lo devo fare il chi siamo? Tanto non lo legge nessuno”

La pagina del chi siamo, una delle pagine mediamente più lette e al tempo stesso una delle pagine mediamente più sottovalutate.

Che paradosso meraviglioso!
Essì perché è molto comune creare un sito o un e-commerce e lasciare come ultima pagina proprio questa, per ritrovarsi poi alla fine a voler pubblicare il sito e:

  • scrivere “le solite 4 cose“;
  • perchè tanto “chi vuoi che lo legga“;
  • o banalmente “tanto l’aggiorniamo poi“, che SPOILER, non verrà mai aggiornata.

Ma se davvero è come ti ho anticipato, ovvero che il “chi siamo” è tra le pagine più lette, perché c’è la falsa convinzione che “non serva a nulla”?

Quando mi sono sentita porre per la prima volta questa domanda la prima cosa a cui ho pensato è “ma onestamente me lo chiedo anche io”.
Poi ho riflettuto e l’unica cosa che ho maturato è:

Probabilmente non ne hai mai trovate di interessanti.

Gli utenti visualizzano la pagina del chi siamo, banalmente, per lo stesso motivo per cui usano i social e visualizzano i contenuti: curiosità, trovare un qualcosa di utile, conoscerci, capire se il nostro prodotto/servizio è per loro e via dicendo.

La pagina del chi siamo converte più di quanto possiamo immaginare.

La pagina del chi siamo influenza il tuo potenziale cliente nello scegliere te.
Ovvio non dipende solo da questo ma posso assicurarti che se qualcuno si impegna a fare una pagina chi siamo efficace, allora quasi sicuramente avrà dedicato la stessa cura e impegno in tutto il resto del sito e nella definizione della sua presenza online, rendendosi quindi autorevole.

Facciamo un esempio.
Immagina due e-commerce che vendono prodotti di seconda mano.
Entrambi i siti sono entrambi ben fatti, la user experience è buona, le foto sono ben fatte e anche le schede prodotti.
In entrambi i siti hai trovato lo stesso prodotto, con lo stesso prezzo.
Tu però sei finito in questi ecommerce grazie a delle ads, quindi non conosci realmente nessuno dei due.
Dovendo spendere dei soldi, sicuramente vorrai assicurarti di spenderli nel migliore dei modi.
Allora a quel punto vorrai essere rassicurato.
Ed è proprio ora che entra in gioco la famosissima pagina “chi siamo”/”conoscici”/”about us” etc.
Ecco immagina ora di trovare:

  • una pagina del chi siamo che ti racconta magari la loro passione per l’usato, il perché hanno scelto questo settore, come recuperano i vestiti, chi sono loro, con delle loro foto, una presentazione ben curata;
  • mentre l’altra pagina un semplice testo, magari neanche troppo “personale” ma piuttosto “stock”, senza foto, senza informazioni, senza nulla.

La pagina chi siamo più efficace sarà sicuramente la prima!

pagina chi siamo efficace

Pagina chi siamo efficace: come farla e cosa non deve mancare (i 4 consigli)

Ora che abbiamo chiarito il perché è importantissima avere una pagina chi siamo efficace, entriamo nel vivo dell’articolo, forse per il reale motivo che ti ha spinto a leggerlo!
La primissima cosa da fare è individuare quali informazioni possono essere realmente utili per l’utente che dovrà capire:

  • chi sei;
  • cosa fai;
  • per quale motivo lo fai, quindi la tua storia;
  • quali sono i tuoi valori;
  • qual’è la tua mission;
  • ecc.

Ti anticipo: questa sarà la fase più complicata.
Generalmente ci sono due tipi di persone: chi si racconterebbe per ore, senza arrivare mai realmente al dunque e chi, invece, al dunque ci arriva, ma in modo troppo sbrigativo.

In ogni caso non temere, ci sono dei piccoli “trucchi” che ti possono aiutare in entrambi i casi.
Ecco quindi 4 consigli che ti serviranno in fase di creazione di una pagina chi siamo efficace.

1. Il primo consiglio che posso darti è quello di scrivere

Se sei una persona che si dilungherebbe per ore cerca di fare una scaletta, per aver chiaro fin da subito quali sono i punti che devi analizzare.
Inserisci nella scaletta le informazioni che hai ritenuto utili per il tuo target e assicurati di dare ad ognuna di queste la stessa importanza.
Io lo faccio sempre, altrimenti non arriverei mai al dunque!

2. Il secondo consiglio che posso darti è quello di impegnarti a raggiungere un certo numero di parole

Se sei una persona che non ama dilungarsi troppo nella scrittura, questo obiettivo ti aiuterà a farlo!
Ad esempio, leggenda narra che per far sì che la SEO sia dalla nostra parte, un contenuto deve essere “ricco”. Per “ricco” Google intende almeno 600 parole.
Ecco, cerca di portelo come obiettivo.
Giusto per darti un’idea, al momento ne hai lette circa 850 (non male vero?!).

3. Il terzo consiglio è quello di far trovare al tuo utente ciò che vorrebbe trovare

Spesso si pensa che debba piacere a noi, ma non è così.
Tu non sei il tuo cliente, o meglio, non sempre.
In molti casi il tuo target è diverso da te, con desideri e aspettative che non sono in linea con le tue.
Ti faccio un esempio “da bionda”.
Per una serie di motivi ti sei trovato a vendere cibo per gatti. Eppure tu non hai gatti. Magari neanche ti piacciono. O magari non conosci ancora tutte le necessità che potrebbero avere o le caratteristiche di ogni razza.

Scherzi a parte, questo esempio era veramente “too much” ma era solo per ricordarti che non deve soddisfare solo te.
È, quindi, il momento di rispolverare le buyer personas e di rispondere a loro!
Non le hai ancora fatte? Allora è il momento di farle!

4. Il quarto consiglio è quello di mostrarti ed evitare foto stock

Avrai sentito parlare ovunque di storytelling, ovvero:

L’arte del raccontare storie impiegata come strategia di comunicazione persuasiva, spec. in ambito politico, economico ed aziendale.

Ecco sappi che oltre al “classico” storytelling esiste anche il visual storytelling.
Anche in questo caso narri “una storia” ma lo fai con immagini, in contesti specifici, mostrandone l’utilità.
Le immagini, in alcuni casi valgono più di mille parole.
Evita quindi immagini stock, non ti differenzieranno dalla concorrenza e non ti daranno valore.
Spesso in questo tipo di immagini si utilizza il “manifesto” oppure il “pay-off” del brand.
L’obiettivo è sicuramente quello di far sentire l’utente nel posto giusto, parte di un qualcosa in cui crede.
L’esempio classico che viene fatto in queste occasioni è Nike col suo slogan “just do it”, utilizzando spesso immagini di persone con fisici atletici e non, l’importante è che abbiano voglia di farlo, ora (clicca qui per leggerlo).

pagina chi siamo nike
Screenshot fatto dal sito Nike.

I 5 errori da evitare nella pagina “chi siamo”

Ci sono diversi errori da evitare in una pagina chi siamo efficace.
O meglio ci sono una miriade infinita di combinazioni di possibili errori!
Cercherò di non dilungarmi particolarmente perché vorrei che questo punto sia molto chiaro e facile da ricordare.
Gli errori che vengono fatti maggiormente nella pagina del chi siamo sono:

  1. LE FOTO
    come abbiamo già detto evitiamo foto stock, cerchiamo sempre di realizzare delle foto, almeno nel team!
  2. IL TESTO
    per quanto riguarda il testo, come in parte abbiamo già visto, possono esserci vari errori. I più comuni sono:
    – le autoproclamazioni, generalmente poco utili e poco amate;
    testi stock che non raccontano nulla di te/della tua attività, ma piuttosto “presentano” marginalmente un mercato/settore;
    – testi o troppo brevi o troppo lunghi, che lasciano all’utente “poco” allo stesso modo.
  3. LE PAROLE
    ci sono parole, soprattutto in ambito digital, che sono da evitare. Non perché non hanno un significato o un’accezione positiva, ma perché SONO USATE DA TUTTI.
    Se sei davvero leader del tuo settore i tuoi dati lo diranno per te, se hai un team di persone giovani e dinamiche noi ne siamo felici ma siamo anche consapevoli che non diresti mai il contrario!
    Cerca sempre di utilizzare con cura ogni singola parola.
  4. LASCIA UN BUON RICORDO
    perché mai una persona dovrebbe voler iscriversi alla tua newsletter oppure contattarti se tu non ti sei presentato al meglio?
    Piuttosto che un invito così “importante” cerca di lasciare qualcosa in cambio. Un e-book magari su un tema che sicuramente starà a cuore al tuo utente.
  5. NON FAR PERDERE LA PAZIENZA
    cerca di lasciare ben visibili TUTTE le informazioni che potrebbero servire; ti immagini andare sul sito di un negozio fisico e non trovare i riferimenti come numero o indirizzo?!

Questi sono chiaramente ALCUNI degli errori, ma forse i più comuni, che non dovrai fare assolutamente. Altrimenti la tua non sarà una pagina chi siamo efficace!

Aspetta un attimo, ancora non abbiamo finito!
Manca poco!
Dopodiché potrai creare una pagina chi siamo efficace!

Che tono utilizzo nella pagina del chi siamo?

Nei punti precedenti ti ho invitato ad utilizzare bene le parole.
Le parole hanno un peso importante, soprattutto in certi settori.
Prima ti ho fatto degli esempi che possono essere riferiti ad una qualunque descrizione di una qualunque agenzia digital.
Non ti nego che anche noi, per la nostra, ci abbiamo messo un po’ prima di trovare un risultato che fosse soddisfacente (leggi QUI il nostro “chi siamo”).
In generale scrivere testi non è facile, scriverli senza avere chiaro per chi li stiamo scrivendo e cosa vogliamo comunicare lo rende ancora più difficile.
Il copy che utilizzerai, inoltre dovrà essere accattivante, il che rende ancora tutto molto più complicato.

E il tono invece?

Ricordi quando prima ti parlavo del target e delle buyer personas?
Sono loro che ti diranno che tono dovrai utilizzare.
Vendi prodotti per bambini?
Magari utilizzerai un tono amichevole, che allo stesso tempo, però, potrebbe rendere più “facile” la scelta di un prodotto, facendo quasi da amica.
Oppure sei nel settore luxury?
Allora sicuramente dovrai riuscire a valorizzare ogni singolo prodotto/servizio facendolo sembrare quanto più esclusivo possibile.

In qualunque settore tu possa essere ricorda sempre:

  • la faccia è la tua, non raccontare falsità, ne verrà meno la tua credibilità;
  • comunica utilizzando il linguaggio che appartiene al tuo target. Dovete parlare la stessa lingua;
  • non usare frasi lunghe, brevi e chiare è meglio;
  • non inserire un testo che dia l’impressione di essere piatto, movimentalo, aumenterai la leggibilità;
  • fai in modo che si ricordino di te.

Concludendo

Avere una pagina chi siamo efficace non è un “gioco da ragazzi”, ma è quello che potrebbe aiutarti a distinguerti dalla concorrenza.
Quindi, proprio perché devi differenziarti, cerca sempre di crearne una unica.
Quelle della concorrenza certamente potrai leggerle, ma non dovrai fare CTRL+C – CTRL+V.
Oltre a penalizzarti in termini di riconoscibilità verrai anche penalizzato da Google!

Se hai dubbi e/o domande su come creare una pagina chi siamo efficace non esitare a contattarci, noi ci vediamo al prossimo articolo!
Spero di esserti stata utile, a presto.

Gaia

Come creare un piano editoriale social con i fiocchi
Social Media

Come creare un piano editoriale social con i fiocchi

Il tuo piano editoriale social dalla A alla Z!

Ogni volta la storia si ripete “devo preparare il piano editoriale social per il prossimo anno“.
Solitamente il dramma inizia verso la fine dell’anno in corso, ma potrebbe anche succedere durante l’anno, magari a causa di nuovi progetti oppure in seguito a delle nuove consapevolezze.

A volte, però, c’è una grande confusione tra “piano editoriale”, “calendario editoriale”, “rubriche”, “argomenti”, e chi più ne ha più ne metta.
Ecco qui troverai tutte le risposte che cercavi, in modo da aiutarti a creare un piano editoriale con i fiocchi!

Cos’è un piano editoriale social?

Spesso il “piano editoriale social” viene visto e vissuto come la panacea di tutti i mali, da quello dipende tutto!
Ecco sfatiamo subito questo mito, indubbiamente è molto importante, ma semplicemente perché ti aiuterà ad organizzarti e a raccogliere le idee dei tuoi contenuti.
Diciamo che è un tassello importantissimo, ma non l’unico.

Immagina il piano editoriale come un grosso raccoglitore dei contenuti che pubblicherai/vorresti pubblicare sui tuoi canali, dai social al blog.
Ecco questo immenso raccoglitore starà a te decidere se averlo cartaceo oppure digitale. C’è chi preferisce il foglio, ma c’è anche chi preferisce ad esempio Excel!
Nel corso degli anni ne ho visti diversi, diciamo che ognuno ha il suo metodo, l’importante è, però, includere tutto quello che deve esserci.
Il tutto, poi, verrà calendarizzato, per avere una visione più ampia e ben intervallata delle pubblicazioni e renderle il più efficaci possibili.

Probabilmente ti sorgeranno due domande:

In che senso più efficaci?

Ti faccio un esempio banale, se sono un ristorante e voglio fare una promozione per il menù di Natale, non posso pensare di non aver ancora pubblicato nulla ad inizio Dicembre, quando magari i miei competitor iniziano a pubblicare a metà Novembre; non credi?!
Quindi, così facendo, mi ricorderò dei contenuti che avrei voluto pubblicare legati a questa festività e li andrò a programmare nelle giuste date.

“Ma quindi butto giù delle idee random?”

Vorrei poter dire con certezza “NO“, eppure non sarebbe totalmente corretto.
In che senso?”
Nel senso che è un po’ come quando si pensa al rapporto carboidrati-dieta, non sono chiaramente un medico nutrizionista ma sono consapevole che sia una questione delicata!

Diciamo che le idee random sono un po’ come i carboidrati nella dieta, c’è chi dice sì e chi dice no; io non mi esprimerò riguardo i carboidrati ma ti dirò la mia sulle “idee random”: sì ma con moderazione. Proseguendo nella lettura capirai anche il perché!

Come creare un piano editoriale social: fase 1

Cerca di uscire dalla logica che il piano editoriale social è “solo un raccoglitore di contenuti calendarizzati” e focalizzati solo sulla parola CONTENUTI.
Tutti i contenuti presenti nel piano editoriale social non sono lì “per caso” e neanche perché una mattina ti sei svegliato con una gran voglia di scrivere un post su “le dimensioni di tutti i formati per Instagram”.
I contenuti sono stati scelti!

Ma in base a cosa scelgo i contenuti per il mio piano editoriale social?

Se spetta a te il duro compito, raccogli le idee e organizza un brief, dove i punti principali saranno:

  • individuare gli obiettivi aziendali, quindi il mai scontato “che obiettivi abbiamo?”
  • individuare i prodotti o servizi da promuovere per capire poi come poterli promuovere!
  • individuare, quindi, pregi e difetti dei nostri prodotti e/o servizi
  • individuare chi sarà il nostro target, fino alla creazione delle Buyer Personas, per definire bisogni, aspettative e sogni
  • individuare il contesto, composto dai nostri competitors, dal settore e dal mercato
  • individuare i valori chiave del brand (noi solitamente ne stabiliamo una decina)

Non appena definiti questi aspetti potrai capire se hai a disposizione tutti gli strumenti necessari a “colpire” il tuo target.
Chiediti quindi:

  • siamo sui social network giusti?
  • abbiamo un database utilizzabile?
  • strategie SEO?
  • campagne di advertising?
  • quante persone ci servono?
  • quale budget abbiamo?

Definire e pianificare i contenuti: fase 2

Solo ora le “idee random” potranno avere un senso, purché in linea con quanto stabilito!
Per definire i contenuti che dovrai andare a creare tieni sempre mente che: ogni social ha un modo diverso di comunicare.

Hai poco tempo o poche risorse a disposizione?
Non temere, i tuoi obiettivi e le tue analisi ti diranno su quale social network dovrai puntare! Svilupperai una content strategy consapevole e realista.

In questa fase ti consiglio di controllare e studiare che tipo di festività e/o eventi ci sono riconducibili al tuo prodotto e/o servizio.
Sarà utile creare e programmare dei contenuti per queste occasioni.

ATTENZIONE: i contenuti che vengono creati per occasioni/ricorrenze spesso sono visti dagli utenti come finti e/o noiosi e/o scontati. Mi raccomando seleziona solo quelli realmente in linea col tuo settore o per i quali ti batti realmente!

“Ma ogni quanto pubblico?”

Indovina? Dipende!
Dipende da quanto tempo hai a disposizione, da quanti contenuti riesci a creare e per quanto tempo riuscirai a mantenere lo stesso ritmo.
Perché anche sui social: la costanza premia!
Se vuoi un suggerimento generico, o un piccolo ripasso, ad oggi una pagina Linkedin può pubblicare anche un solo contenuto a settimana, una pagina Facebook può girare senza grossi problemi pubblicando 3 volte a settimana, su Instagram puoi pubblicare tutti i giorni e su Twitter anche in più momenti nella stessa giornata.

“E gli orari?”

Anche qui dipende, sicuramente posso consigliarti di provare diverse fasce orarie e, successivamente, individuare quali contenuti hanno riscosso maggior successo (anche se sappiamo che nessun contenuto è uguale ad un altro!).
In media posso dirti che gli orari, italiani, più amati tendono ad essere tra le 8:00 e le 9:00, tra le 13:00 e le 16:00 e tra le 21:00 e le 22:30.

Aspetti tecnici da considerare per la creazione del piano editoriale social: fase 3

  • L’occhio vuole la sua parte: crea un tuo stile, definisci i tuoi colori, imposta dei template. Sii il più possibile riconoscibile.
    Ti avviso, ti annoierai presto del font, dei colori e del template, l’utente però ringrazierà!
  • Individua i temi che vuoi trattare: se ti specializzi su un determinato argomento/settore rimanendo coerente avrai fatto jackpot!
    Le persone non cercano tuttologi, le persone cercano professionisti veri.
    Qui poi ci sono diverse linee di pensiero, ovvero c’è chi pensa che per un mese si parli solo di un argomento e chi invece preferisce sviluppare più argomenti contemporaneamente.
    Io preferisco la seconda, ma sta a te decidere!
  • Stabilisci delle rubriche editoriali: esempio se la macro-categoria sono i social potremo prevedere una rubrica informativa, una di approfondimento e così via!
  • In quanti siete a creare i contenuti? Se tutti devono avere la possibilità di mettere mano ad un calendario condiviso e creare contenuti ovunque, scegli soluzioni online ed evita la carta.
    Noi in agenzia, ad esempio, per il calendario editoriale usiamo file condivisi online.

Se vuoi conoscere i tools che usiamo e altri tools utili per creare un piano editoriale social ti rimandiamo al carosello che abbiamo creato su Instagram!

Concludendo, non c’è una sola regola ed un unico metodo, ne esistono molti quando parliamo di piano editoriale social ma esiste un’unica verità:

Content is the king

Bill Gates, 1996

cos’è il Business Manager-diversamente-digitali
Social Media

Facebook Business manager cos’è e come è strutturato

La domanda delle domande: il Facebook Business Manager cos’è?

Ecco, rispondo subito senza troppi giri di parole a “cos’è il Business Manager” citando le parole di Facebook (tradotte in italiano):

Business Manager aiuta gli inserzionisti a integrare le iniziative di marketing di Facebook nella loro attività commerciale e con partner esterni. Puoi utilizzare questa piattaforma gratuita per:
pubblicare e monitorare i tuoi annunci
gestire risorse come le tue pagine e gli account pubblicitari
aggiungere un’agenzia o un partner di marketing per gestire la tua attività.

Facebook help center

Lo ammetto, capisco chi pur leggendo questo testo ancora ha dei dubbi, cercherò quindi di spiegarti tutto nel dettaglio e a capire, una volta per tutte, “ma il Business Manager cos’è?”.

Immagina il Business Manager come un tool, quindi uno strumento, che Facebook mette a disposizione per aziende, agenzie e professionisti, in maniera completamente gratuita.
Insomma è utile per tutte quelle persone che voglio utilizzare Facebook in maniera professionale.

ATTENZIONE: parliamo di Facebook, ma, in realtà, sul Business Manager possiamo fare e gestire anche le inserzioni di Instagram (e non solo), ti ricordo anche che Instagram è di proprietà di Facebook.

Ma perchè devo usarlo davvero il Business Manager?

Una volta capito che è uno strumento professionale, dobbiamo capire sicuramente i pro, ed eventualmente anche i contro, che potremmo avere utilizzando questo tool.

PRO

  • è uno strumento gratuito, online, offerto dalla piattaforma stessa, perché non beneficiarne?
  • avrai la possibilità di assegnare ruoli e gestire sia i tuoi collaboratori che i professionisti
  • potrai impostare e strutturare il tuo target e le campagne di remarketing e retargeting
  • avrai anche la possibilità di utilizzare strumenti “extra” (esempio pixel, dinamic ads, etc.)
  • potrai chattare direttamente con il team di Facebook per qualsiasi dubbio o domanda
  • secondo Facebook il Business Manager divide la vita privata dalla vita lavorativa (esempio puoi assegnare ruoli a persone di cui ti basta avere solo la mail, senza doverle aggiungere tra gli amici, rispettando quindi la tua vita privata)

CONTRO

  • l’interfaccia ha un’usabilità non molto intuitiva, potrebbe quindi “spaventare” inizialmente
  • spesso, purtroppo, potrebbero esserci dei bug, a cui non avrai mai una reale risposta
  • seppur ci siano numerose guide e supporti di Facebook per insegnarti ad utilizzare lo strumento, non sono mai totalmente chiari ed esaustivi.

QUANDO DOVRESTI USARLO

  • se sei un’agenzia, o comunque ti occupi di digital, non puoi pensare di creare campagne di marketing per i tuoi clienti utilizzando strumenti non professionali
  • se sei un’azienda o hai una tua attività e vuoi utilizzare i social per farti conoscere, sicuramente strutturare delle campagne di retargeting e remarketing, in maniera efficiente ed efficace, potrà aiutarti molto
  • se ti registri e segui tutte le procedure di set up iniziali del Business Manager Facebook ti emetterà fattura ogni volta che investirai dei soldi in pubblicità
  • se vuoi avere la possibilità di chattare con l’assistenza ogni qual volta si presenta un problema sulla tua pagina (Facebook o Instagram)
  • se credi nell’importanza dei social e li vuoi sfruttare al 100%.

QUANDO NON DOVRESTI USARLO

  • se non hai tempo e voglia di imparare ad utilizzare lo strumento, perché magari i social non sono “troppo importanti” per la tua attività
  • se pensi sia sufficiente cliccare il tasto “promuovi” sotto il post per ottenere nuovi clienti/generare vendite
  • se non lavori nel settore digital e non hai un’attività ma hai un tuo profilo personale senza nessuno scopo, puoi continuare a pubblicare le tue bellissime foto senza accedere al Business Manager!

Riassumendo, quindi, il Business Manager è uno strumento che offre diversi vantaggi, uno tra i più grandi è la possibilità di creare pubblici personalizzati e, quindi, di poter fare una complessa ma utilissima serie di ragionamenti per non “perdere” mai il pubblico interessato ai tuoi prodotti o servizi.

Come Google ha la sua piattaforma per creare le Google Ads, anche Facebook e Instagram hanno la loro piattaforma.

Il rischio, reale, è di sperperare denaro illudendosi che le piattaforme non funzionano. Quindi, come qualunque strumento, è buona norma studiare e capire il funzionamento, prima di pensare a grossi investimenti.

“Business Manager cos’è mi è chiaro, ma devo iscrivermi?”

Come prima cosa per poter usare il Business Manager devi avere un account Facebook personale (quello che usi per spiare cosa fanno gli altri e condividere foto di gattini per intenderci!).

Qui, solitamente nasce il primo DRAMMA:

“non voglio usare il mio profilo personale per la pagina aziendale, il Business Manager non avrebbe dovuto tenere separate le cose?”

utente x

La pagina aziendale deve essere creata da un profilo personale. All’interno della pagina si potranno aggiungere le altre persone con i rispettivi ruoli.
Ognuno accederà alla pagina tramite il proprio profilo ma, dall’esterno, nessuno vedrà chi fa cosa.
Come l’azienda è creata da persone, anche la pagina aziendale lo è.

Seguendo lo stesso ragionamento anche l’iscrizione al Business Manager deve essere legata al proprio profilo personale. Condivideremo poi solo la nostra mail, niente di più!

Per iscriversi basterà andare su https://business.facebook.com/ e seguire i passaggi guidati fino alla “fine”. Ora il nostro account su Business Manager è stato creato!

Nel caso in cui tu abbia già delle pagine aziendali potrai inserirle, altrimenti potrai farlo in un secondo momento.

Mi raccomando però, ci sono una serie di passaggi iniziali abbastanza “noiosi”, ma estremamente necessari da fare. Si deve impostare da subito tutto nella maniera più corretta, soprattutto per quanto riguarda la proprietà delle varie pagine (non entreremo nel dettaglio in questo articolo, perché qui il focus è capire cos’è il Business Manager).

Com’è strutturato il Business Manager?

Come ti avevo anticipato, ma come avrai visto anche dall’immagine sopra, a colpo d’occhio potrebbe non sembrare la cosa più semplice del mondo; in realtà, come tutte le cose, ci si deve prendere la mano!

Accedendo al tuo account Business Manager troverai i diversi Account Business Manager delle varie aziende/attività.
All’intento di ognuno possono esserci fino a 5 account pubblicitari (si può richiedere un incremento se necessario).
Accedendo all’account pubblicitario si ha la possibilità di (cliccando in alto a sinistra):

  • accedere alle impostazioni del Business Manager
  • accedere alle impostazioni dell’account pubblicitario (per esempio metodi di pagamento e fatturazione)
  • gestire lo shop
  • impostare il pixel nella sezione “eventi”
  • impostare la audience del tuo account pubblicitario
  • scaricare le proprie fatture
  • creare inserzioni con diversi obiettivi (ad esempio notorietà, conversione o considerazione)
  • molto altro ancora.

Con questo articolo spero di averti aiutato a comprendere “Il Business Manager cos’è” e la sua importanza.
Nel prossimo articolo, invece, potrei approfondire la struttura e le impostazioni base che ti ho citato!

Fammi sapere se potrebbe esserti utile!

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